Ho ripescato questa foto ormai vecchia, stiamo parlando del 2011 che tradotto nelle mie ere fotografiche è la preistoria. Non è particolarmente interessante, ma mi ha fatto tornare in mente la bellissima Horizont che non sto utilizzando da un po’.
All’epoca scansionavo in jpg, senza il telaio dello scanner (beata ignoranza) e lasciavo un bordino che qui non è del tutto sbagliato.
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Una russa in Russia
Con questo articolo chiudo la tetralogia su San Pietroburgo e non potevo non farlo con una fotocamera russa che per l’occasione tornò in madrepatria: la Horizont.
Ammetto che ho scattato poco con questa macchina, ne avevo altre due e il tempo non ha giocato in mio favore. Portare in viaggio 3 fotocamere necessiterebbe il triplo dei giorni, mica male.
Detto questo ho tirato fuori una mini selezione da quello che ho scattato, la Horizont nel mio caso non fu profeta in patria.
I soggetti sono rispettivamente: Prospettiva Nevskij, Palazzo d’Inverno e Campo di Marte. Ho scattato su una Kodak T-max 100 sviluppata con T-max Dev e Fix,
I giardini di Pietroburgo
Ho affrontato il viaggio a San Pietroburgo con la Rolleiflex T, la Horizont (ritorno alle origini) e la solita digitale “non-si-sa-mai”.
Dopo aver risolto tutte le lungaggini burocratiche sono riuscito a fare uno dei viaggi che ho desiderato di più: la grande madre Russia, terra di KMZ e LOMO, patria delle Zenit, Fed, Zorki, Horizont, Smena, Lubitel e Kiev che tanto ho amato!
Dopo questa smielata introduzione sembrerà assurdo quello che sto per scrivere ma è la sacrosanta verità: non ho visitato l’ultimo negozietto/magazzino della LOMO Leningradskoye Optiko-Mekhanicheskoye Obyedinenie (quella vera, di metallo). Ho scoperto della sua esistenza solo dopo il mio rientro e sto ancora bestemmiando. A dirla tutta ci sono anche passato vicino senza saperlo.
In fondo di cose da vedere ce n’erano anche troppe quindi il rimorso non mi sta consumando.
Questi scatti sono stati realizzati con la Rolleiflex T, su Kodak TriX 400.
Il tutto è stato sviluppato nel bagno di casa in uno stato di ansia e paranoia tremendo. Alla fine è andato tutto liscio, cosa che non posso dire anche per i rullini scattati con la Horizont ma di quello parlerò in un altro post.
Gran parte di queste foto sono state fatte nei giardini pietroburghesi che durante la terza settimana di giugno (quella delle notti bianche) erano stupendi. La tiepida estate baltica rende tutto più verde…il sogno adesso è di tornare d’inverno con la neve!
Nella maggior parte dei casi ero a Carskoe Selo un complesso residenziale degli Zar poco fuori San Pietroburgo con dei giardini enormi. Qui non mi sono imbattuto nella gondola regalata da Berlusconi a Putin, altra scoperta tardiva. Peccato davvero.
Il quarto scatto arriva invece dal Giardino d’estate, a quanto si dice meta delle passeggiate dell’amatissimo Puskin (di spalle sul piedistallo nella sesta foto).
Ho scelto di portare dietro solo rullini in bianco e nero per poter sviluppare e stampare da solo al rientro e devo ammettere che è una bella responsabilità.
Cercare di controllare tutto dallo scatto alla stampa sembra impossibile soprattutto per chi come me è solo agli inizi, in realtà bisogna armarsi di tanta pazienza e affrontare gli imprevisti (chimici e non) con attitudine zen. Per me questa volta l’esperimento ha funzionato!