film, rolleiflex T

Dimenticare le braccia tese

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Dalla selezione analogica di Budapest avevo a malincuore escluso queste foto, ma finalmente ho trovato un escamotage per pubblicarle!

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Escludendo la prima foto con la statua di stivali, questa sarà una selezione di braccia sovietiche tese.
Pura retorica di regime, non importa se destra o sinistra l’importante è tenderla verso l’alto/il futuro/l’ignoto.

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Si tratta ancora di foto fatte nel Memento Park con la Rolleiflex T, su kodak T-max!

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fed 4, film

Recensione semi-teorica: FED 4 (tipo B)

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Ho usato poco questa fotocamera perchè in realtà non mi piace, devo ammetterlo. Quando ho scartato l’imballaggio e ho visto questa specie di mattone ho pensato “e questa dove la porto?”
L’ho acquistata insieme a qualche altra sovietica ma solo per approfittare della spedizione unica. Se poi aggiungo che era anche difettata si capisce di più il mio astio.

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Ho cercato anche di liberarmene in qualche modo attraverso la mia sfigatissima sezione “Vendo” come non funzionante/da collezione, neanche quello ha funzionato. Ho deciso di tenerla perchè fa numero.
Recensione semi-teorica perchè è stata testata con 3 rullini mentre era scassata (otturatore a tendina con 3 punti “consumati”), quindi non mi sento proprio un esperto a riguardo.

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Dalle foto non si capisce molto ma è decisamente sproporzionata, grande  e grossa monta un piccolo obiettivo con attacco tipo Leica M39 . La sproporzione è poi accentuata dal coperchio superiore più alto per alloggiare l’esposimetro a fotocellula di selenio. L’obiettivo è un Industar 53 f2,8 con una lunga escursione per la messa a fuoco: circa 1/3 di giro o 120° per focheggiare da 1 a 3 metri!

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I tempi di scatto vanno da 1/500 a 1/30 + posa B e vengono selezionati da una ghiera nella parte superiore, i valori del diaframma ovviamente sono sull’obiettivo e in questo caso vanno da 2,8 a 16. Da questa vista inferiore si vedono le due maniglie che permettono di svitare e quindi far slittare il dorso per caricare il rullino 35mm.
Non l’ho ancora detto ma si tratta di una fotocamera a telemetro per cui la messa a fuoco avviene dal mirino per sovrapposizione nell’area centrale.

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Sulla destra in alto c’è la leva di avanzamento sormontata dal contapose, centralmente il contatto a caldo per il flash e a sinistra le ghiere per controllare il risultato dell’esposimetro. Una rotella laterale sulla sinistra (abbastanza visibile nella foto sopra) permette il riavvolgimento del rullino. Davanti, alla sinistra dell’obiettivo si trova la levetta per l’autoscatto.

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Alcuni consigli/accorgimenti per evitare di rovinare le parti meccaniche (li ho trovati online, servono soprattutto a me):
– non settare i tempi prima di aver caricato l’otturatore
– non puntare la fotocamera contro il sole per troppo tempo, si potrebbe bucare la tendina
– non lasciare la fotocamera settata su un tempo di scatto lento nei periodi di inutilizzo
– non lasciare l’otturatore carico nei periodi di inutilizzo.
Amen.

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cmeha 8M, film

L’outsider

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Durante la mia ultima ascesa a Milano, poco più di un mese fa, ho deciso di viaggiare ultraleggero mettendo tutto in uno zainetto e via per un paio di giorni. Questo ad un certo punto si è tradotto nella necessità di ridurre all’osso o addirittura eliminare la componente fotografica…non sia mai!
Ho fatto una scelta forte, radicale ed ho deciso di portare la fotocamera più leggera che avevo a portata di mano: la Cmeha 8M (del post scorso).

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Ormai la reflex digitale è diventata un soprammobile, ma questo è un altro discorso. Ho montato un rullino bianco e nero da 100 ISO (mi pare) e non l’ho neanche finito.  Mi sono anche ritrovato nella stessa posizione alla stazione centrale a fotografare allo stesso modo un asiatico a distanza di due anni ma con un’altra fotocamera. Come scrivevo nella recensione fotografare è abbastanza complicato, ci ho fatto un po’ di pratica (l’avevo usata solamente in un’altra occasione) e l’ho trattata senza troppi riguardi. Questi sono i risultati.

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A me non dispiacciono affatto e devo dire che effettivamente le voci riguardo la decentissima lente in vetro sono fondate! Da queste foto non si può capire ma dalle scansioni a grandezza piena si notano dei dettagli che non mi sarei mai aspettato da questa Smena che a questo punto devo consigliare a tutti gli amanti del genere!

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