film, rolleiflex T

I giardini di Pietroburgo

Palazzo di Caterina, Carskoe Selo

Ho affrontato il viaggio a San Pietroburgo con la Rolleiflex T, la Horizont (ritorno alle origini)  e la solita digitale “non-si-sa-mai”.

Palazzo di Caterina, Carskoe Selo

Dopo aver risolto tutte le lungaggini burocratiche sono riuscito a fare uno dei viaggi che ho desiderato di più: la grande madre Russia, terra di KMZ e LOMO, patria delle Zenit, Fed, Zorki, Horizont, Smena, Lubitel e Kiev che tanto ho amato!

Palazzo di Caterina, Carskoe Selo

Dopo questa smielata introduzione sembrerà assurdo quello che sto per scrivere ma è la sacrosanta verità: non ho visitato l’ultimo negozietto/magazzino della LOMO  Leningradskoye Optiko-Mekhanicheskoye Obyedinenie (quella vera, di metallo). Ho scoperto della sua esistenza solo dopo il mio rientro e sto ancora bestemmiando. A dirla tutta ci sono anche passato vicino senza saperlo.

Giardino d’Estate, San Pietroburgo

In fondo di cose da vedere ce n’erano anche troppe quindi il rimorso non mi sta consumando.
Questi scatti sono stati realizzati con la Rolleiflex T, su Kodak  TriX 400.
Il tutto è stato sviluppato nel bagno di casa in uno stato di ansia e paranoia tremendo. Alla fine è andato tutto liscio, cosa che non posso dire anche per i rullini scattati con la Horizont ma di quello parlerò in un altro post.

Palazzo di Caterina, Carskoe Selo

Gran parte di queste foto sono state fatte nei giardini pietroburghesi che durante la terza settimana di giugno (quella delle notti bianche) erano stupendi. La tiepida estate baltica rende tutto più verde…il sogno adesso è di tornare d’inverno con la neve!

La statua di Puskin nella Piazza delle Arti, San Pietroburgo

Nella maggior parte dei casi ero a Carskoe Selo un complesso residenziale degli Zar poco fuori San Pietroburgo con dei giardini enormi. Qui non mi sono imbattuto nella gondola regalata da Berlusconi a Putin, altra scoperta tardiva. Peccato davvero.

Palazzo di Caterina, Carskoe Selo

Il quarto scatto arriva invece dal Giardino d’estate, a quanto si dice meta delle passeggiate dell’amatissimo Puskin (di spalle sul piedistallo nella sesta foto).
Ho scelto di portare dietro solo rullini in bianco e nero per poter sviluppare e stampare da solo al rientro e devo ammettere che è una bella responsabilità.
Cercare di controllare tutto dallo scatto alla stampa sembra impossibile soprattutto per chi come me è solo agli inizi, in realtà bisogna armarsi di tanta pazienza e affrontare gli imprevisti (chimici e non) con attitudine zen.  Per me questa volta l’esperimento ha funzionato!

Palazzo di Caterina, Carskoe Selo

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praktica plc3, zenit 122

La vite M42 e Praga (seconda parte)


Nonostante le mie disavventure fotografiche devo dire che qualche buono scatto è uscito fuori: Praga è una città stupenda anche con i lavori in corso a Piazza Venceslao e sul Ponte Carlo (Karlův Most). Per poco non abbiamo trovato la neve, ma in compenso era strapieno di italiani.

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In spite of all obstacles I’m satisfied about the photos i took there: Prague is a wonderful city even with repair works in Charles Bridge and  Wenceslas Square. We just missed the snow, but there was full of italian tourists.

Inutile citare la maestosità della madonna di Tyn (Týnský Chrám) o le vetrate della cattedrale di San Vito (Katedrála svatého Víta), per non parlare dei personaggi che hanno vissuto in questa città, due su tutti: Franz Kafka e Alfons Mucha. Adoro Kafka e  direi che questo per me è stato quasi un pellegrinaggio, purtroppo ho mancato la tomba. Se proprio vogliamo dirla tutta, qui lo scrittore ebreo è diventato una questione di marketing e viene venduto in mille salse, ma questo è solo uno dei lati consumistici di questa città.

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I was capured by the beauty of Tyn church and the windows in St. Vitus chatedral, also I have to speak about two of the most famous personalities who lived there: Franz Kafka and Alfons Mucha.  I really love Kafka’s writings and this was like a pilgrimage but I missed his grave. The jewish writer is also a great deal for this city: his face is  on t-shirts and posters everywhere and this underlines the consumistic side of this city.


Molto interessante  e sicuramente simpatica è stata infine la visita al museo del comunismo che propone una esposizione di oggetti e varie ricostruzioni di ambienti del periodo “sovietico”. Chiuso in una teca, in una delle ultime stanze c’era anche un photosniper Zenit…una delizia fotografica in puro stile russo KMZ!

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Also intersting and “funny” was our visit to the museum of communism: it proposes an exhibition, installations about the Czech communist years and accurate  thematic rooms. Closed in a display cabinet there’s a Zenit photosniper…a rarity from russian KMZ!

Posso dire di aver vissuto una Praga analogica con tutte (ma proprio tutte) le problematiche del caso: gli scatti limitati,  la scorta di rullini, le ottiche fisse e il loro peso! Ho comunque un bel ricordo di quel viaggio, Praga è una città interessante anche se infestata ogni giorno in ogni mese dai turisti, come me . Trovare un momento per godersela da soli significa girare in orari assurdi come l’alba (vedi la prima foto al ponte di Carlo). I luoghi più celebri sono sempre quelli più battuti ed ho visto giapponesi farsi foto in tutte le combinazioni possibili per interi quarti d’ora davanti ad una sola statua…ed io ero li ad aspettare che si togliessero di mezzo.  “Il mondo è bello perchè è avariato” dicava mia nonna, aveva ragione.

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I can say that I lived an analogue Prague, with all its troubles: few shoots, films, fixed lens and its weight! Anyway it was a good trip, Prague is really interesting even if  infested by thousands of tourists (like me) every hour, every day. To find a moment to relax and walk alone in the streets you have to  wake before the dawn (Charles Bridge’s first photo). The most famous places are the most frequented, some japanese tourists took pictures of themselves in front of a statue in all the possible ways for minutes and minutes…and I was waiting my turn to photograph. My grandma used to say “The world is beautiful because it’s rotten” (it’s a pun for the italian cliché “the world is beautiful because it’s different”) , I think she was right.


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