La cosa strana nella foto rientra nella schiera delle fotocamere panoramiche.
Siamo intorno al 1967 e la scritta in cirillico indica che questo pezzo era destinato al mercato interno sovietico, tra i tempi di posa manca 1/250 quindi quello che vedete è orgogliosamente un pezzo proveniente dalla prima serie prodotta.
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This strange thing is an analogic panoramic camera.
It comes from 1967, it has a cirillic name wich means that it was sold only in USSR and it has no 1/250 exposure time marked so I can proudly say that this is one of the earliest in its production.
La KMZ Horizont ha un obiettivo grandangolare rotante che gira su un asse verticale, riesce così ad imprimere su pellicola una fotografia che ha un angolo di ripresa orizzontale di 120°. Vederla in azione è veramente uno spettacolo, click! e la lente inizia a girare…
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This KMZ Horizont has a swing lens mechanism so it achieves a view of 120° on a regular 35mm film. If you’ll see this camera in action you’ll be fascinated, click! and the lens start swinging…
La fotocamera è dotata di un mirino rimovibile abbastanza evidente con tanto di bolla per scattare in piano!
Nascosto sotto il mirino c’è il rocchetto per il riavvolgimento (seconda foto).
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This camera has a removable viewfinder, inside it we can find a bubble level useful to take straight pictures!
Hidden under the viewfinder there’s the rewind knob (2nd picture).
La ghiera dei tempi e quella dei diaframmi si trovano sulla parte superiore in corrispondenza dell’asse di rotazione dell’ottica. I tempi sono 1/30, 1/60, 1/125 e 1/250 e il diaframma va da f2,8 a f16. La messa a fuoco è fissa e bisogna giocare con l’iperfocale: in parole povere più chiudi il diaframma più profondità di campo hai.
Una delle caratteristiche più belle è l’impugnatura: non potendo maneggiarla normalmente ai lati (le dita entrerebbero in campo) è stata progettata un’impugnatura “ausiliaria” che va agganciata sotto il corpo.
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Times and iris are selectable on the top, above the lens group. We can choose between 1/30, 1/60, 1/125 and 1/250, and for the iris we have values from f2,8 to f16. Focus is fixed so we have to play with hyperfocal distance and iris. One of my favourited feature is the handle: you can’t use this as a standard camera or your fingers will be part of the photo, so it has an auxiliary handle that we have to screw on the bottom.
Dai primi scatti mi sono stati subito chiari i limiti di questo meccanismo mirabolante: la lente ruotando “gioca” parecchio con i raggi del sole e delle fonti luminose in generale, bisogna quindi fare molta attenzione alle luci in campo!
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Since from the start I faced the main problem of this strange mechanism: the rotating lens gives a lot of troubles with rays of light, so be careful when pointing at light sources!
Vi pubblico alcuni scatti, peccato che su questo blog non si possano apprezzare a pieno…vi consiglio di cliccare su ogni foto!
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These are some examples. I think that this blog has not the right template to view panoramic pictures…so I suggest you to click on each photo!
Si tratta di Palermo in uno dei primi rullini, tre anni fa.
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All of this pictures were taken on Palermo in 2009.
Molto interessante il tuo articolo, belle le foto. Ho visto tanti anni fa in un mercatino questa camera ma non ho avuto il coraggio di prenderla, ora me ne pento. :)
Eh si ne valeva proprio la pena. Attualmente la Lomography ne produce una versione in plastica, la Horizon ma non è la stessa cosa!
bella recnsione e belle fotografie. i hanno sempre affascinato i campi lunghi senza il trucco del taglio.
Credo che farò il prossimo articolo proprio sulle panoramiche digitali, ma questa è tutta un’altra storia… :)
Reblogged this on Fotografia Analogica Oggi.
Macchina e foto spettacolari.
Grazie :)
Mi piace molto questo tuo articolo. Soprattutto per il fatto che parli di una macchina fotografica russa. Adoro le Zenit e conoscere l’antesignata della nuova Horizon di plastica prodotta da Lomography è una bella emozione. Grazie. :)
Sono contento ti sia piaciuta! A dire la verità io adoro le fotocamere russe, forse proprio perchè ho iniziato a scattare con una zenit 122 :) Eccola —-> https://internoinbakelite.wordpress.com/2012/05/22/la-vite-m42-e-praga-prima-parte/
io adoro la Horizont con la T.
Io ce l’ho senza T ma mi piace comunque. :D
Ahahahaha! In effetti se la sono persa per strada quella T :)
gran bell’articolo. come sempre!
Troppo gentile ;)
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Che bella la Horizont! Le ultime due foto sono da sogno. Non vedo l’ora di far vedere questo post a mio marito, quando torna dal lavoro: sicuramente diventerà verde d’invidia. :P
Le tue foto mi sono mancate molto. :)
Un abbraccio!
Ahahahaha, si dai facciamo rosicare il dear hubby! :P
LOL, povero! :mrgreen:
Mi sa che glielo faccio vedere domani, però… sono le 10 di sera e non è ancora tornato dal lavoro, gli darei il colpo di grazia, povero! Ah, il mondo del lavoro giapponese, che meraviglia. -_-
Minchia! Certo che è una vitaccia lavorativamente parlando li…mandagli un saluto ed esprimigli tutta la mia solidarietà. Rimandiamo a domani ;)
Riferirò, grazie! ;)
(L’ho appena sentito al telefono: sta tornando, ha finito 5 minuti fa di lavorare e sono le 10 e 35. Tristess. ^_^”)
Vabbè dai si sarà fatto le sue 14 ore… :o
Sì, quasi 16. -_-
Ricordati di non fare MAI, e dico MAI, il fotografo in Giappone. E’ una vita dimmerda, credimi. E la cosa assurda è che il dear hubby è un free-lance (che nella concezione giapponese del termine significa “schiavo quando ti chiamiamo”). Pensa quand’era full-time… non ti dico! :lol:
Tranquilla è un mestiere che non farò mai neanche in Italia! :)
Certo con 16 ore siamo al doppio turno! Mi sa che in Giappone i sindacati non esistono proprio vero?
Vabbè che poi se sei pure free lance manco quelli ti filano…
Ma non dire così! Il fotografo in Italia lo puoi fare, ma anche da altre parti del mondo… in Giappone però è una condanna a morte! :lol:
I sindacati qui esistono, ma sono pressoché inutili. Tutto ciò che riguarda la tutela del lavoratore in Giappone è solo forma e niente sostanza, sinceramente. Vabbè, meglio non pensarci. :/
Ma il dear hubby che lavori di fotografia fa?
Prima da full-time faceva moda (cataloghi). Ora da free-lance fa un po’ di tutto: moda, mostre d’arte, pubblicità, guide turistiche, eccetera.
Ah, è rincasato poco fa e alla fine gli ho fatto vedere questo post – come sono stronza, ahahah!.
Mi ha detto “MASSIMA STIMA”. :lol:
Ahahahah te lo sei detto da sola eh :P
Massima stima anche da parte mia!
ciao, la conosci la progenitrice della Horizont? è la Panon Widelux
http://en.wikipedia.org/wiki/Panon
io ne possiedo una, un modello F7, ma non la uso da…. mmm… almeno dieci anni…
…bellissima, un peccato non usarla!
Non la conoscevo. In effetti esteticamente è molto simile, vabbè che i russi a quei tempi spesso “prendevano spunto” dalle produzioni estere…
Ne possiedo una esattamente come quella fotografata nel bell’articolo. E’ la n. 7001105, per cui se non erro fu costruita nel 1970. Ho qualche accessorio, fra cui l’astuccio in cuoio, i piccoli filtri UV, giallo ecc. che si applicavano sull’obiettivo per le foto in b&n. Se qualcuno la vuole… Avevo anche le istruzioni, in russo, che avevo fatto tradurre in italiano, ma non riesco più a trovarle.
La (allora) straordinaria fotocamera utilizza normali rullini di pellicola 24×36 su cui scatta foto 24×60, che se sono diapositive entrano esattamente nei talai delle 6×6 (ce ne stanno due per telaio, una sopra l’altra). Il punto debole delle fotocamere russe era la scarsa affidabilità meccanica. Ma la Horizont a me non ha mai dato problemi.
Salve Paolo,
in effetti non l’ho mai provata su diapositiva…è un esperimento interessante! Certo bisognerebbe montarla sui telai medio formato che non ho ancora avuto il piacere di “incontrare”.
A me qualche problemuccio l’ha dato, ma credo rientri nella sfera dei capricci tollerabili…
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